Pisciuneri Vincenzo

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La riapparizione costante dell’Antica o Eterna Saggezza, quel corpo d’Insegnamenti interiori o misterici tramandati da tempi remoti in forma adeguata all’epoca, ha sempre attirato l’attenzione degli studiosi. Per la sua straordinaria conservazione e continuità la Sapienza Antica è paragonata ad un Filo d’Oro, una linea, un sentiero spirituale che aumenta o diminuisce di chiarezza e d’intensità di secolo in secolo.

Ci viene detto che: “Prima che un uomo possa percorrere il Sentiero, deve divenire egli stesso il Sentiero”. Il Filo d’Oro simbolicamente, è il Sentiero. Questo è uno dei paradossi della scienza esoterica o misterica. Passo dopo passo e di stadio in stadio costruiamo quel Sentiero come il ragno tesse il suo filo. È quella “via del ritorno” che svolgiamo da noi stessi; è anche quella Via che troviamo e percorriamo.

PREFAZIONE

Il termine “Saggezza Antica” è divenuto familiare a molti studiosi di questo secolo, anche se non hanno uno specifico interesse per le materie occulte. Questo termine è associato in modo vago con argomenti di filosofia, alchimia, società segrete e mistero. Infatti, “Insegnamento dei Misteri” è un altro nome comune equivalente a Saggezza Antica. Verrà un tempo in cui gli antichi Misteri saranno restaurati. Vi è un’idea persistente associata a questo nome, ed è che tale insegnamento misterico è affidato alla custodia ed alla comprensione di uomini illuminati, che talvolta vengono chiamati Maestri di Saggezza. Vi sono individui nell’umanità che hanno una reazione istantanea a quelle idee insolite e che spesso danno una sensazione di familiarità, qualcosa di simile ad un ricordo di qualche strana esperienza passata.

Il Maestro Tibetano D.K. afferma che all’inizio di questo secolo, sorgeranno le nuove Scuole dei Misteri. Esse verranno fondate da iniziati anziani ed esperti provenienti dagli ashram, quando l'esteriorizzazione della Gerarchia assumerà veramente importanza. Le scuole comprenderanno due gruppi: preparatorie e avanzate, per aspiranti e per iniziati. D.K. dice che le Quattordici regole per aspiranti (date nel libro Iniziazione umana e solare) e le Quattordici regole per discepoli e iniziati (date in Raggi e Iniziazione, il quinto ed ultimo volume del Trattato dei Sette Raggi) costituiranno l'insegnamento di base in questi due tipi di scuole.

La Scienza di Meditazione e la costruzione cosciente dell’antahkarana, saranno i primi due stadi preliminari nel  programma  di tutte le vere scuole esoteriche. In Oriente la via di comunicazione fra la mente o Manas superiore o intuitiva e la mente inferiore o pratica si chiama Antahkarana, per questo ponte la personalità trasmette al Sé Superiore, tutte quelle impressioni e quei pensieri che, per la loro stessa natura possono essere assimilati dall’essenza immortale, formando quelle accumulazioni di informazioni che sono custodite nel corpo causale. Per mezzo dell’Antahkarana, la Via del Ritorno, l’uomo diviene consapevole della sua vita emotiva nelle sue varie forme e del mondo del pensiero; impara a pensare e comincia a funzionare coscientemente sul piano mentale, dove i pensatori dell’umanità — in numero sempre crescente — vivono, muovono e sono.

Ciò sviluppa il senso della totalità e della sintesi, in quanto quest’ultima è visione occulta ed inoltre, è una facoltà necessaria per gli studenti delle nuove scuole poiché essi saranno “i costruttori del nuovo mondo e i formatori della futura opinione pubblica”. Questo è lo scopo dell'insegnamento esoterico: interpretazione corretta e piena applicazione per la ricostruzione del mondo lungo le linee della nuova era.

La Dottrina Esoterica può benissimo essere chiamata … la “Dottrina del Filo”, poiché come il Sutratma nella filosofia Vedanta, essa attraversa e lega insieme tutti gli antichi sistemi filosofici e religiosi, e … li riconcilia e li spiega. Non solo concilia i diversi sistemi in apparente conflitto, ma segue le scoperte della scienza esatta moderna, mostrando che alcune sono necessariamente corrette, poiché sono confermate negli Archivi antichi[1].

In esoterismo, gli atomi sono chiamati vibrazioni, che riempiono l’immensità dello Spazio e con le loro vibrazioni continue costituiscono quel Movimento che fa andare perpetuamente le ruote della Vita. Scienza e filosofia non devono risultare nemici, una conferma l’altra. Noesis è il termine greco che designa l’attività del Noùs, ossia del pensiero noetico, contrapposto alla percezione sensibile. La moderna scienza noetica è considerata di frontiera, perché indaga l’influenza dell’intelletto sulla materia. Il termine noetico deriva dal greco antico Noùs, che significa Intelligenza Divina, per Anassagora era la Divinità creatrice, lo Spirito Santo dei Cristiani, il Terzo Logos, il Demiurgo di Platone. Per mezzo della Mente Divina il Demiurgo crea e modella il mondo delle forme. Il Principio Creatore è il Primum Mobile di ogni cosa nell’Universo. La moderna scienza noetica è considerata, dai settari pseudoscienza o al limite di frontiera, perché indaga l'influenza dell’intelletto sulla materia.

Nel 1950, attraverso uno scritto di A.A. Bailey, il Maestro D.K. precisa che il merito della nuova visione dell’Universo non spetta agli esoteristi nonostante le battaglie ideologiche con i custodi ortodossi della Scienza e della Religione il grande impegno profuso da H.P. Blavatsky.

I teosofi e altri sono orgogliosi di essere all’avanguardia del pensiero umano, ma ciò non è esatto. H.P.B., iniziato di alto rango, presentò degli insegnamenti precedendo la scienza, ma ciò non vale per altri esponenti teosofici. La scoperta che tutte le forme manifestate sono forme di energia e che quella umana non vi fa eccezione, è un dono della scienza all’umanità e non dell’occultismo. Così pure la dimostrazione che luce e materia sono termini sinonimi è una conclusione scientifica. Gli esoteristi lo hanno sempre saputo, ma con il loro modo aggressivo e sciocco di presentare le verità hanno molto ostacolato l’opera della Gerarchia. Spesso i Maestri hanno deplorato i metodi dei teosofi e di altri gruppi. Quando apparve la nuova presentazione dell’insegnamento occulto, tramite l’ispirata attività di H.P.B., alcuni teosofi (e il loro numero crebbe con il passare degli anni) lo esposero in tale maniera da travisarlo, tanto da offendere la percezione intellettuale della maggior parte dei ricercatori e degli uomini intelligenti.

Grichka Bogdanov, fisico russo, nel libro di Jean Guitton “Dio e la scienza” dice che: È un fatto che sono sempre più numerosi i fisici che ritengono che l’universo non sia altro che una specie di quadro informatico, una vasta matrice di informazioni. La realtà dovrebbe allora apparire come una rete di interconnessioni infinite, una riserva illimitata di piani e di modelli possibili che s’incrociano e si combinano seguendo leggi che ci sono inaccessibili e che forse non capiremo mai.

La somiglianza le moderne visioni con quelle di Platone e dei Pitagorici può essere realizzata sempre più. Le particelle elementari nel Timeo di Platone sono finalmente non sostanza ma forme matematiche. “Tutte le cose sono numeri” è una frase attribuita a Pitagora. Le uniche forme matematiche disponibili in quel momento erano tali forme geometriche come i solidi regolari o dei triangoli che formano la superficie. Nella moderna teoria quantistica non vi può essere alcun dubbio che le particelle elementari sono finalmente anche forme matematiche, ma di natura molto più complicata. I filosofi greci pensavano a forme statiche e le hanno trovate nei solidi regolari. La scienza moderna, tuttavia, ha fin dal suo inizio nei secoli XVI e XVII iniziò dal problema dinamico.

Anticamente I filosofi erano scienziati, e la filosofia era una vera scienza, non semplicemente verbosità dialettica com’è oggigiorno. Il termine è composto di due parole greche il cui significato è inteso a indicarne il senso segreto, e dovrebbe essere interpretato come “sapienza d’amore.” Amore non è inteso come “tenerezza”, ma è il termine usato per Eros, il principio primordiale nella divina creazione, sinonimo di πόθος, l’astratto desiderio di procreazione nella Natura, risultante in una perenne serie di fenomeni. Significa “amore divino, ” quell’elemento universale della divina onnipresenza diffuso in tutta la Natura, e che è al tempo stesso la causa principale e l’effetto. La “sapienza d’amore” (o filosofia) significava attrazione e amore di ogni cosa celata dietro il fenomeno oggettivo e la sua conoscenza. Nella sua modestia, perfino Pitagora rifiutava di essere chiamato filosofo (uno che conosce ogni cosa celata nelle cose visibili, causa ed effetto, o verità assoluta), e si definiva semplicemente un saggio, un aspirante alla filosofia, o alla Sapienza d’Amore.

Gli scienziati ritengono che il nostro universo esisteva all’interno di un meta-universo o metaverso che è senza tempo ed eterno perché è un vuoto assoluto e totalmente non manifesto, il vuoto, lo zero la non-esistenza. Esistenza negativa non significa che non esiste, vuol dire che esiste al di là dello spazio e del tempo in una realtà che non possiamo nemmeno cominciare a comprendere. L’Infinito è il metaverso, il passivo Creatore, l’Ain Soph della Kabbalah, il Parabrahman dell'induismo, la somma totale di vita positiva e negativa. L’Infinito è una Divinità passiva che fornisce e mantiene la Materia Primordiale e l’Energia del meta-universo necessaria ai suoi Figli, i Logos, per costruire i propri universi. La teoria della relatività afferma che la materia non può essere né creata né distrutta, quindi se non è stata creata deve essere energia che è stata trasformata in materia. Dov’era l’energia? È sempre esistita e viene periodicamente risvegliata nel Big Bang. Questa Teoria si accorda con quanto affermano gli antichi testi religiosi orientali sui Giorni e Notti di Brahma sull’espirazione e l’inspirazione dell’Universo.

Per la fisica dei quanti, esiste attualmente un intero Universo che si muove attraverso il panorama di un campo di energia senziente Q*. È quello che Stephen Hawking chiama la Mente di Dio.

L'universo comincia a sembrare più simile ad un grande pensiero che non a una grande macchina. (James Jeans, astronomo e fisico)

Con la chiusura di queste Scuole di Sapienza avvenne la grande separazione da una parta un certo tipo di Scienza e dall’altra parte un certo tipo di filosofia e le grandi Religioni di Stato. Dopo essersi allontanate con venti secoli di separazione, la Dottrina Segreta e la Fisica si ritrovano nuovamente assieme con la Teoria della relatività e la Fisica Quantistica. La fisica dei quanti sta dimostrando che la materia è soltanto la manifestazione di campi di energie e che questi ultimi sono portatori di informazioni. Uno degli aspetti imprevedibili della realtà quantica è la non-separabilità, cioè la totalità indivisibile della realtà. Contrariamente alla fisica classica, la fisica quantica ci permette di assumere una visione della realtà non fondata su una natura materiale ma piuttosto su una Coscienza.

Alla fine del XIX secolo, nel 1888, fu pubblicata in inglese “La Dottrina Segreta”, per opera di Helena Petrovna Blavatsky. Quest’opera ebbe un’enorme diffusione in tutto il mondo. La “Dottrina Segreta” fu scritta facendo riferimento all’antichissimo testo il cui nome in tibetano è Libro di Dzyan, diviso in Stanze e in Shloka. Le Stanze che formano le tesi di ciascuna parte sono tradotte in linguaggio moderno, lasciando stare i vocaboli intraducibili perché la fraseologia arcaica risulterebbe incomprensibile. Nel 1988, al tempo del centenario della pubblicazione della Dottrina Segreta, in un simposio a Culver City, California, leader americano teosofo, Jerry Hejka-Ekins ha osservato:

È improbabile che un recensore di libri di ricezione La Dottrina Segreta nel 1888 avrebbe giudicato il lavoro come uno che non sarebbe durato oltre un paio di ristampe. Un lavoro pesante di circa 1500 pagine, pieno di termini filosofici e religiosi dell'Estremo Oriente in contrasto con scienza del diciannovesimo secolo e le sue teorie ora scartate. Ma in qualche modo, dopo un centinaio di anni, la Dottrina Segreta rimane in stampa ed è ancora in fase di studio ...

La nipote di A. Einstein, nel 1960 ad Adyar, dichiarò che lo zio teneva sempre una copia della “Dottrina Segreta” sul suo tavolo di lavoro. L’astronomo svedese Gustaf Stromberg intimo di A. Einstein era un seguace degli insegnamenti di H.P. Blavatsky, e forse fu la persona che diede la “Dottrina Segreta” ad Einstein. E perché Einstein teneva sulla scrivania una copia della Dottrina segreta e mitologi e psicologi della statura di Campbell e Jung hanno dimostrato profondo interesse per gli scritti teosofici di H.P. Blavatsky? Sylvia Cranston, scrivendo un libro sulla biografia di Helena Blavatsky ci informa che una parte del mondo scientifico è fortemente interessata a quanto riportato nella Dottrina Segreta.

L’autrice di questo libro apprese durante una visita a Boston e Cambridge nel 1982 che docenti e studenti di chimica del Massachusetts Institute of Technology (MIT) formulavano progetti per indagare su alcuni insegnamenti de La Dottrina Segreta collegati alle loro specializzazioni. Nel 1988 si venne a sapere tramite il dottor Philip Perchion, uno scienziato che aveva lavorato alla bomba atomica, che docenti e studenti del MIT avevano costituito una società alchemica e studiavano regolarmente La Dottrina Segreta. Perchion disse inoltre che lui e diversi docenti di chimica, perlopiù professori del MIT in pensione, si incontravano periodicamente per discutere La Dottrina Segreta all’Harvard Club di New York.

Tutto inizia con lo spazio, da cui tutto procede e da cui tutto viene riassorbito in cicli temporali talmente estesi da essere misurati da un numero di anni con quindici o più cifre. Dice H.P. Blavatsky: Lo spazio è un’entità. Ciò ci porta faccia a faccia col fatto che non esistono assoluti. Nulla è tale assolutamente. Dobbiamo considerare i punti di vista di una lunghissima successione di osservatori, a partire da noi stessi fino a qualche grandissima ultima entità, molto al di là della nostra comprensione. Per tutti questi osservatori, lo spazio è ciò che “appare vuoto”. Il vuoto consiste in ciò che sta sopra e sotto e che cambia al cambiare dell’osservatore. Quando i veicoli diventano più raffinati, e la qualità degli atomi che li compongono diventano di una vibrazione più elevata, la percezione cambia e ciò che era apparso essere vuoto è riempito da un nuovo livello d’esistenza con i suoi abitanti. Si può chiamare Dio lo spazio, poiché nella sua pienezza contiene tutto il potere, tutta la conoscenza ed è presente dappertutto. Usando la Legge di Analogia si può concludere che non vi è limite e che l’osservazione prosegue all’infinito.

Le Stanze di Dzyan affermano che “lo Spazio” contiene l’Universo. L’Universo è solo una parte dello Spazio Infinito!

Per la filosofia antica e misterica, nulla nasce e nulla muore, ma tutto si trasforma, seguendo un Piano intelligente, volto all’evoluzione ed al perfezionamento infinito di tutte le forme. Pertanto, è ridicolo ed inutile chiedersi se sia nato prima lo Spirito fecondante o la Materia fecondata, essendo due aspetti di un’unica Sostanza eternamente esistente nella sua dimensione indicibile.

“Non dobbiamo credere che una cosa sia vera, semplicemente perché è stata detta; né alla tradizione, perché ci è pervenuta dall’antichità; né alle opinioni in quanto tali; né agli scritti dei saggi, solo perché sono stati scritti da essi; né alle immaginazioni che si suppongono ispirate da un Deva (ossia presunte ispirazioni spirituali); né alle deduzioni tratte da qualche assunzione fatta a caso; né a quel che sembra una necessità analogica; né per la pura autorità dei nostri istruttori o maestri. Ma dobbiamo credere quando lo scritto, la dottrina o il detto sono corroborati dalla no-stra ragione e dalla nostra coscienza. “Per questo”, Egli disse concludendo, “vi ho insegnato a non credere semplicemente perché avete udito, ma quando credete per coscienza propria, allora agite in conformità e senza riserve”[5].

“I Misteri vengono rivelati, non con il ricevere le informazioni su di essi e i loro processi, ma per azione di certi processi attuati nel corpo eterico del discepolo. Questi lo mettono in grado di conoscere ciò che è nascosto ..



 

 

 


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Vincenzo Pisciuneri
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